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Centromarca prevede un 2025 difficile per bar e ristoranti

Il mercato della ristorazione italiana si prepara a un anno difficile nel 2025, con previsioni di calo delle visite del -1,6%, secondo un rapporto di Centromarca. Questo segna una svolta inaspettata per un settore che ha mostrato resilienza durante gli anni post-pandemia, generando un giro d’affari di oltre 101 miliardi di euro. Durante il forum “Consumi fuori casa: industria di marca, dinamiche di mercato e rapporti di filiera” a Milano, è emerso che il mercato dei consumi fuori casa ha già mostrato segnali di rallentamento nel 2024, con un calo delle visite del -1,1%.

L’impatto delle generazioni sui consumi

Un fattore cruciale che incide sulle visite ai bar e ristoranti è rappresentato dai giovani. Mentre i Baby Boomers aumentano le loro uscite del +4,4%, le generazioni più giovani, come la Generazione Z e i Millennial, mostrano un disimpegno significativo. I dati indicano che:

  1. La Generazione Z ha registrato un calo delle uscite del -3,1%.
  2. I Millennial segnano un decremento del -6,9%.

Le motivazioni principali di questa riduzione includono fattori economici (47%) e una maggiore attenzione al benessere personale (35%). Questo cambiamento nei comportamenti di consumo riflette le nuove priorità delle generazioni più giovani, che preferiscono incontri informali a casa piuttosto che cene nei ristoranti.

Le aree geografiche più colpite

Geograficamente, le aree più colpite da questa flessione includono:

  • Nord Est: -2,6%
  • Nord Ovest: -1,7%
  • Grandi città: -4,1%

Tuttavia, la colazione emerge come l’unica occasione di consumo in crescita, con un incremento dello +0,7%. Con 2,2 miliardi di consumazioni e 6,3 miliardi di euro di spesa, la colazione sta diventando un’importante occasione sociale, particolarmente apprezzata dai giovani per il suo costo contenuto.

La polarizzazione del mercato

Il mercato della ristorazione sta vivendo una polarizzazione:

  1. Catene di ristorazione commerciale: crescita del +2%.
  2. Pizzerie: incremento del +4%.
  3. Ristorazione di fascia bassa: calo significativo del -5%.
  4. Ristorazione di fascia media: contrazione del -2%.
  5. Segmento premium: crescita del +6%.

La cena, che rappresenta un valore di 38 miliardi di euro con 1,6 miliardi di consumazioni, evidenzia una marcata polarizzazione. Le cene economiche rimangono stabili, mentre quelle di fascia media sono in contrazione e le cene di fascia alta sono in crescita. È interessante notare che il Sud e le Isole rappresentano il 40% delle cene consumate fuori casa, con uno scontrino medio inferiore rispetto al Nord (19,6 euro contro 26,1 euro).

In un contesto così complesso, è fondamentale che il settore della ristorazione acceleri sull’innovazione e sulla digitalizzazione. Tuttavia, il progresso è ancora lento: solo il 24,5% dei servizi di ristorazione utilizza sistemi di ordinazione e prenotazione online, e una minoranza ha implementato software di gestione adeguati. La carenza di personale qualificato continua a rappresentare una sfida significativa per il settore, costringendo gli operatori a ripensare le proprie strategie.

In conclusione, per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità che il mercato offre, è fondamentale superare le criticità che ostacolano la creazione di valore e il miglioramento dell’offerta al consumatore, come sottolineato da Francesco Mutti, presidente di Centromarca.

Redazione Vinamundi

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