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Cardinale Njue escluso dal conclave: la sua risposta sorprendente e le smentite del Vaticano

L’assenza del cardinale keniano John Njue dal conclave che si svolgerà nella Cappella Sistina ha suscitato un acceso dibattito e numerose polemiche. Njue è uno dei pochi porporati a non essere presente a questo importante appuntamento ecclesiastico, ufficialmente per motivi di salute. Tuttavia, in un’intervista rilasciata al quotidiano locale Daily Nation, il cardinale ha espresso le sue perplessità riguardo alla sua esclusione, dichiarando: “Sinceramente non so perché sono stato escluso dal conclave, non capisco il motivo”. Queste parole hanno sollevato interrogativi sulla validità dei motivi ufficiali forniti per la sua assenza.

La questione della data di nascita

Secondo le informazioni diffuse, il cardinale Njue, che ha compiuto 79 anni, era presente al conclave del 2013 quando Jorge Mario Bergoglio fu eletto Papa Francesco. Tuttavia, nei mesi precedenti, erano emerse notizie relative a una modifica della sua data di nascita, il che ha portato a speculazioni sulla sua idoneità a partecipare come elettore. Infatti, la revisione della sua data di nascita ha fatto sì che egli potesse apparire come un cardinale elettore, contrariamente a quanto precedentemente comunicato.

  1. Modifica della data di nascita: La questione della modifica della data di nascita ha destato preoccupazioni, non essendo un caso isolato.
  2. Altri cardinali coinvolti: Anche il cardinale Philippe Nakellentuba Ouédraogo del Burkina Faso ha subito un cambiamento simile.
  3. Rigorosità delle anagrafi: La sala stampa vaticana ha chiarito che non in tutti i Paesi l’anagrafe è gestita con lo stesso rigore.

Le dichiarazioni contrastanti

Dopo aver espresso il suo disappunto, Njue ha insistito sul fatto che le informazioni riguardanti la sua salute erano errate e che non aveva ricevuto alcun invito ufficiale per partecipare al conclave. La questione ha sollevato ulteriori interrogativi, specialmente dopo che l’arcivescovo di Nairobi, Philip Anyolo, ha confermato che il cardinale era stato effettivamente invitato tramite la Nunziatura apostolica in Kenya, ma che le sue condizioni di salute avrebbero impedito il viaggio. Questo contrasto tra le dichiarazioni di Njue e quelle delle autorità ecclesiastiche ha alimentato il dibattito pubblico e ha portato a una serie di speculazioni sulla verità dietro la sua esclusione.

La sala stampa vaticana, attraverso il portavoce Matteo Bruni, ha cercato di mettere a tacere le polemiche, sottolineando che “i cardinali elettori sono ammessi de iure in conclave, non è necessario un invito”. Questa affermazione sembra mettere in discussione la legittimità delle affermazioni di Njue riguardo alla sua esclusione. Secondo Bruni, è prassi stabilire se un cardinale possa partecipare al conclave attraverso una verifica, e nel caso di Njue, la risposta era stata negativa, basata sulla sua presunta incapacità di viaggiare per motivi di salute.

Implicazioni più ampie

La situazione rimane intricata, poiché le dichiarazioni del cardinale Njue e la risposta ufficiale della Chiesa cattolica non sembrano allinearsi. Njue ha affermato di non avere problemi di salute tali da impedirgli di partecipare al conclave, mentre le autorità ecclesiastiche sostengono il contrario. Questo contrasto ha portato a una crescente attenzione mediatica, con molti che si chiedono quali siano le reali condizioni di Njue e quali siano le motivazioni sottostanti alla sua esclusione.

In un contesto più ampio, la questione dell’inclusione e dell’esclusione dei cardinali dal conclave mette in luce le dinamiche interne della Chiesa cattolica, influenzate da fattori politici, di salute e di opportunità. Njue, in particolare, è una figura di spicco, essendo stato il primo cardinale di origine africana a ricoprire un ruolo di rilievo nel governo della Chiesa. La sua esclusione dal conclave potrebbe avere ripercussioni significative non solo sulla sua carriera, ma anche sulle relazioni tra il Vaticano e il continente africano.

Le dichiarazioni di Njue non sono solo un appello alla trasparenza, ma anche un tentativo di difendere la propria dignità in un momento di grande importanza per la Chiesa cattolica. La mancanza di chiarezza sulla sua situazione personale e sul motivo della sua esclusione dal conclave potrebbe portare a ulteriori discussioni e polemiche, non solo all’interno della Chiesa, ma anche tra i fedeli e l’opinione pubblica. La questione dell’inclusione dei cardinali e delle loro condizioni di salute è, quindi, un argomento che merita attenzione e approfondimenti, soprattutto alla luce delle sfide che la Chiesa cattolica si trova ad affrontare nel mondo contemporaneo.

Redazione Vinamundi

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