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Allarme caffè, se lo conservi in questo modo rischi cuore, sistema nervoso e glicemia: tanti sbagliano

È allarme per quanto riguarda la conservazione del caffè. Attenzione a dove lo mettete, rischi al cuore, al sistema nervoso e alla glicemia: ecco che cosa sapere.

Il caffè è una delle bevande più famose in tutto il mondo, oltre ad essere la più apprezzata dagli italiani che la consumano ogni giorno. È risaputo che bisogna stare attenti al numero di tazzine: il consiglio è quello di berlo con moderazione, per evitare l’insorgenza di potenziali problemi alla salute. Attenzione, però, anche a dove si decide di conservare il caffè, perché non tutti i luoghi sono giusti.

Nel nostro paese il consumo pro capite di caffè è di sei chili di media. Negli anni sono state identificate più di cento specie di quello che viene definito ‘oro nero’, ma possiamo affermare che le più diffuse e pregiate sono la Coffea arabica e la Coffea robusta. Ma sono anche tante le tipologie di caffè, c’è chi lo preferisce espresso, chi lungo o corto, chi lo prende macchiato con il latte o corretto. Quello che è certo, come anticipato, è che bisogna prestare attenzione alla conservazione.

Come conservare il caffè: ecco l’errore da non fare

Non tutti sanno che il caffè non ama affatto l’umidità, proprio per questo motivo non bisogna conservarlo in frigo perché altrimenti perde alcune delle sue proprietà più importanti. Mettere la bevanda in frigorifero, infatti, potrebbe portare a muffe, in quanto tende ad assorbire l’acqua perché è igroscopico. Può essere danneggiato proprio per via della formazione di condensa che si verifica all’interno del contenitore.

Dove conservare il caffè per evitare rischi  (Vinamundi.it)

Per mantenere inalterate le sue qualità e proprietà organolettiche è importante conservare il caffè tra i 15 e i 25 gradi, possibilmente con un’umidità che si aggira intorno al 50%. Proprio per questo motivo sulle confezioni c’è scritto “conservare in un luogo fresco e asciutto”. In poche parole, basta riporre la bevanda chiusa e lontana dalle fonti di calore.

L’ideale è mettere il caffè all’interno di un recipiente ermetico non trasparente, possibilmente nei barattoli che hanno la possibilità di sottovuoto. Una volta svuotato, il contenitore deve essere sempre lavorato prima di riempirlo una seconda volta con una nuova confezione. Per evitare che si rovini, il caffè deve essere consumato entro 2 giorni o conservarlo nel thermos in congelatore. Basterà quindi mettere in atto questi piccoli accorgimenti per preservare le note aromatiche di questa deliziosa bevanda ed assicurarsi un’esperienza di gusto perfetta. Non solo al bar, luogo in cui tradizionalmente si apprezza di più l’aroma del caffè nelle sue varianti, ma anche a casa.

Isabella Insolia

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