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Barolo Wall: un viaggio tra vino, storia e arte nel cuore del territorio

Il Barolo, noto come il “re dei vini” e simbolo della tradizione vinicola italiana, non è solo un prodotto di eccellenza, ma è anche intriso di storie e personaggi che ne hanno segnato la storia. Per celebrare questa eredità culturale e artistica, è nato il “Barolo Wall”, un’installazione che trasforma la via d’ingresso al comune di Barolo in un museo a cielo aperto. Ideato dall’urban artist Jargon, in collaborazione con il Comune di Barolo e supportato dalla tecnologia di stampa digitale di Epson, questo progetto omaggia figure emblematiche che hanno contribuito a rendere il Piemonte e il suo vino famosi in tutto il mondo.

La storia del Barolo e i suoi protagonisti

La storia del Barolo moderno inizia nel 1807, quando il Marchese Carlo Tancredi Falletti sposò la nobildonna francese Juliette Colbert, la quale intuì le potenzialità del Nebbiolo, vitigno da cui si ricava il Barolo. Sotto la loro guida, la produzione vinicola nella regione subì una trasformazione radicale, ponendo le basi per l’industria vinicola attuale. Un’altra figura importante è Paolo Desana, senatore piemontese, noto come il “padre della Doc” per il decreto legge 930/1963, che ha rivoluzionato la normativa sul vino in Italia, garantendo la qualità e la provenienza del Barolo.

L’installazione del Barolo Wall

L’installazione del “Barolo Wall” è una celebrazione di queste figure storiche e una rappresentazione visiva della cultura piemontese. I sette pannelli lungo la via di accesso al centro di Barolo presentano ciascuno nove stampe di grande formato, che ritraggono personaggi significativi come:

  1. Michelangelo Abbado – violinista e capostipite di una celebre dinastia di musicisti.
  2. Luigi Einaudi – primo Presidente della Repubblica Italiana dal 1948 al 1955, noto anche per la sua lungimirante attività di produttore di vino a Dogliani.
  3. Giacomo Morra – considerato il “re” del tartufo e creatore della Fiera Internazionale del Tartufo.
  4. Adriano Olivetti – pioniere della modernizzazione industriale italiana.

Un percorso visivo tra arte e storia

L’installazione “Barolo Wall” si estende per 100 metri in lunghezza e 3 metri in altezza, creando un percorso visivo che integra arte e storia. Jargon, l’artista dietro l’opera, ha utilizzato il colore per trasmettere significati e valori dei personaggi ritratti. Ogni pannello è arricchito da simbolismi e riferimenti legati a eventi significativi per il territorio, come la cupola della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), costruita a Torino.

La scelta dei materiali per la stampa è stata fondamentale. Renato Sangalli di Epson ha evidenziato come la tecnologia di stampa digitale consenta di ottenere una riproduzione di altissima qualità, valorizzando dettagli e sfumature anche su supporti come il forex, particolarmente adatti per installazioni all’aperto. Gli inchiostri resistenti agli agenti atmosferici garantiscono una lunga durata delle opere esposte, un aspetto cruciale per attrarre visitatori da tutto il mondo.

Il “Barolo Wall” non è solo un progetto artistico, ma un’iniziativa che promuove uguaglianza, rispetto e cambiamento sociale, rendendo omaggio a personalità che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del Piemonte. Questa installazione rappresenta un modo unico per connettere il passato con il presente, rendendo il vino Barolo non solo un simbolo di qualità, ma anche di cultura e identità. Attraverso l’arte, la storia del vino si racconta in modo nuovo e coinvolgente, invitando tutti a scoprire la ricchezza e la varietà di un territorio che continua a sorprendere.

Redazione Vinamundi

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