L’OCM Vino 2025-2026 rappresenta un’importante opportunità per la filiera vitivinicola italiana, con l’obiettivo di promuovere i vini italiani sui mercati dei Paesi Terzi. Le associazioni del settore, tra cui Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, CIA-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini, insieme alla FIVI (Federazione Vignaioli Indipendenti), hanno accolto con entusiasmo la pubblicazione di questo bando. Si tratta di un passo significativo per espandere la presenza globale del vino italiano, affrontando le complessità della promozione all’estero.
Le associazioni hanno sottolineato che il bando rappresenta una conferma dell’efficacia delle politiche del Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste (MASAF). In un contesto di mercato in continua evoluzione, dove le dinamiche dei consumi e le tensioni geopolitiche influenzano le relazioni commerciali, l’iniziativa assume un’importanza cruciale.
Rita Babini, presidente della FIVI, ha dichiarato che “la direzione è quella giusta”, evidenziando come il bando favorisca la semplificazione e l’informatizzazione del processo di accesso ai fondi per le piccole aziende vitivinicole. Le piccole imprese, caratterizzate da una produzione limitata e una forte vocazione territoriale, necessitano di strumenti per accedere ai mercati esteri senza complicazioni burocratiche.
Le associazioni hanno enfatizzato l’importanza del dialogo costante tra il Ministero e le rappresentanze del settore. Questo approccio collaborativo ha permesso di adattare le misure promozionali alle necessità concrete delle aziende, trasformando l’ascolto delle esigenze in azioni concrete a sostegno della competitività del vino italiano.
Negli ultimi anni, la domanda di vino ha visto un aumento nei Paesi emergenti come Cina, India e Brasile, rappresentando opportunità importanti per l’export italiano. Tuttavia, queste opportunità portano anche sfide, come la necessità di adattarsi a nuove tendenze di consumo e a un pubblico globale sempre più esigente.
La crisi pandemica ha accelerato i cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, portando a una maggiore attenzione verso la sostenibilità e la qualità. Le aziende vitivinicole italiane devono non solo vendere i loro prodotti, ma anche raccontare la loro storia e il loro impegno verso pratiche sostenibili.
Le aspettative per la prossima campagna di promozione sono alte, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’immagine e il valore del vino italiano nel mondo. In questo contesto di incertezze globali, la capacità di adattamento delle aziende sarà fondamentale. Con un sostegno istituzionale chiaro e una strategia di promozione ben definita, il futuro del vino italiano sui mercati internazionali appare promettente.
Il bando OCM Vino 2025-2026 non è solo un’opportunità per le aziende di espandere la loro portata, ma rappresenta anche un segnale forte della determinazione dell’Italia di mantenere e accrescere la propria posizione di leader nel panorama vitivinicolo globale. Con un impegno chiaro verso la semplificazione burocratica e l’attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese, il settore vitivinicolo italiano è pronto ad affrontare le sfide future con rinnovato vigore e ambizione.
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