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Amarone: un viaggio dalla prima bottiglia certificata del 1950 alle tavole dei ristoranti stellati

La Valpolicella, un territorio ricco di storia e tradizione vitivinicola italiana, si estende su 30.000 ettari di terra fertile nella provincia di Verona, tra il fiume Adige, la Valpantena e i Monti Lessini. Questo luogo incantevole è rinomato non solo per la sua bellezza paesaggistica, ma anche per la sua ricca offerta vinicola. La Valpolicella comprende 19 comuni, ognuno con le proprie peculiarità, ma uniti da un amore comune per il vino e la tradizione.

L’Amarone: simbolo della Valpolicella

L’Amarone è uno dei vini rossi più prestigiosi d’Italia, noto per il suo metodo di produzione unico, che prevede l’appassimento delle uve. Questo processo potrebbe ottenere riconoscimenti come patrimonio dell’umanità UNESCO, rendendo l’Amarone un simbolo della Valpolicella. Nel 2023, l’export di Amarone ha raggiunto circa il 60% della produzione totale, con un totale di 14,2 milioni di bottiglie vendute. I principali mercati di riferimento includono:

  1. Stati Uniti
  2. Canada
  3. Nord Europa

Recentemente, l’Amarone 2015 di Bertani è stato premiato come “Vino dell’Anno” 2024, un riconoscimento di grande prestigio.

Valore economico e crescita del settore

Il valore economico dell’Amarone ha visto un costante aumento negli ultimi anni, superando i 1.000 euro ad ettolitro, con alcune denominazioni che raggiungono anche i 1.150 euro nella zona Classica. Questi dati fanno dell’Amarone il vino più prezioso d’Italia, con un prezzo medio di 35 euro a bottiglia. Questa situazione ha un impatto significativo sull’economia locale, contribuendo a un giro d’affari complessivo di oltre 600 milioni di euro, di cui metà attribuibile all’Amarone stesso.

La Valpolicella è un territorio in cui la tradizione vitivinicola è mantenuta viva grazie ai produttori locali. Circa il 90% di essi sono autoctoni, un segno di attaccamento alla terra e rispetto per la tradizione. Negli ultimi 20 anni, il reddito per ettaro è quintuplicato, superando i 25.000 euro, mentre gli ettari vitati sono raddoppiati, contribuendo a un aumento esponenziale della produzione di uve.

Eventi e celebrazioni

Uno dei principali attori in questa storia di successo è il Consorzio Vini della Valpolicella, attualmente guidato da Christian Marchesini. Dal 27 gennaio al 2 febbraio 2024, il Consorzio organizza l’evento “Amarone Opera Prima” a Verona, presso il Palazzo della Gran Guardia. Questo evento celebra non solo la nuova annata 2020, ma anche i 100 anni dalla fondazione del Consorzio nel 1925. L’evento riunisce 78 aziende e oltre cento giornalisti provenienti da 26 paesi, sottolineando l’importanza internazionale dell’Amarone.

Durante l’evento, si svolgerà una masterclass intitolata “La memoria del tempo, un viaggio tra le annate storiche di Amarone”, guidata dal Master of Wine Andrea Lonardi. Sarà un’occasione unica per degustare bottiglie storiche, tra cui l’Amarone di Bolla della vendemmia 1950, considerata la prima bottiglia certificata.

Il legame tra Amarone e alta cucina è sempre più forte, come dimostrato dallo chef veronese Giancarlo Perbellini, fresco di terza stella Michelin, che ha preparato un pranzo gourmet per l’evento. La masterclass “Amarone: iconic of fine dining in the world’s 50” ha presentato una selezione di Amarone presenti nelle wine list dei ristoranti più rinomati al mondo. Tra questi, è stato possibile degustare vini come Meroni Il Velluto 2011 e Quintarelli 2017.

Il 2 febbraio, l’attenzione si sposterà su un focus dedicato ai 100 anni della denominazione Valpolicella, con interventi di esperti del settore e spettacoli dedicati. La celebrazione di un secolo di storia è un’opportunità per riflettere sul passato e guardare al futuro, continuando a valorizzare un territorio e i suoi vini straordinari. Con un aperitivo riservato agli addetti ai lavori e agli appassionati, il Consorzio intende brindare a un futuro ricco di successi e innovazioni per la Valpolicella e il suo vino più iconico, l’Amarone.

Redazione Vinamundi

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