Approfondimento

Mindful drinking, tutti i benefici di questo approccio agli alcolici

Il mindful drinking è un trend sempre più diffuso in questi ultimi anni e punta a promuovere un rapporto con gli alcolici basato sulla consapevolezza e non sulla restrizione.

Dunque si tratta di approcciarsi al consumo di bevande alcoliche in modo sano, senza esagerazioni e soprattutto senza privazioni.

Il termine, che in italiano si trasforma in bere consapevole, è stato coniato dalla giornalista e autrice Rosamund Dean nel libro di auto-aiuto del 2017 Mindful Drinking: How To Break Up With Alcool, come interrompere con l’alcol, ma il trend sembra aver preso sempre più piede negli anni della pandemia da COVID-19 quando, dati ISTAT alla mano, anche in Italia è aumentato il consumo occasionale di alcol.

Il libro si inserisce in un movimento cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, specialmente negli Stati Uniti, che non vuole spingere la gente a non bere ma a bere meno, come il CLUB SÖDA NYC, un network che organizza eventi analcolici.

Le conseguenze dell’assunzione esagerata di alcolici sono ben note e anche per questo il mindful drinking ha iniziato a diffondersi sempre di più grazie a gruppi di supporto e iniziative atte a promuovere un rapporto più consapevole e sano con l’assunzione di alcolici.

Mindful drinking, tutti i suoi benefici

Lo scopo del mindful drinking è quello di riappropriarsi di un rapporto sano con gli alcolici e per farlo, suggerisce la scrittrice, si può iniziare con un po’ di sana pianificazione: decidere con lucidità quando e cosa si intende bere, evitando così di utilizzare la bevuta come meccanismo di sollievo da emozioni negative.

L’autrice ha una propria regola, ma chiunque può adattarla alle proprie esigenze: tre giorni a settimana, tre drink alcolici al massimo. Questo sembra fare al caso suo, ma è il frutto di una risposta a una serie di domande che la giornalista si è posta.

Mindful Drinking, come funziona? (Vinamundi.it)

La domanda che sorge spontanea (ed esistenziale) è perché beviamo? Ognuno di noi darebbe una risposta diversa e questo può essere il primo passo per sposare questa filosofia.

Se capiamo di avere un problema e di bere perché pensiamo di gestire meglio le emozioni negative o perchè siamo depressi, delusi o arrabbiati, forse è il caso di iniziare a chiedere aiuto.

Capire perché si beve può aiutare a riappropriarsi di un bere moderato e prendere consapevolezza del perché si beve è importante per avere un approccio più sano e moderato con gli alcolici.

A cominciare dal consumare meno alcol e avere più energia a disposizione da dedicare ad altre attività, oltre che avere miglioramenti fisici legati alla minor quantità di alcol in corpo.

Pare però assodato che tutti, in questo periodo storico, stiano bevendo di più perché è una situazione di stress inimmaginabile, con società di consegna Winelivery che ha registrato aumenti del 250%.

Inoltre bisogna differenziare chi ha problemi legati al consumo di alcolici dal bevitore sociale: spesso, invece che capire se le bevande alcoliche ci piacciono o meno, seguiamo amici e parenti e consumiamo gli stessi prodotti, senza alcuna consapevolezza.

Il mindful drinking e il mindful eating non sono perfettamente sovrapponibili perché “sicuramente è utile, mentre si beve, rendersi conto se lo si sta facendo per gestire emozioni negative. Un po’ come l’emotional eating. Capita di mangiare un biscotto solo per tirarsi su o bere un bicchiere di vino se si è depressi o arrabbiati. Però sarebbe meglio rendersi conto di che emozioni ci sono sotto e interrogarsi se l’alcol, o il cibo, sono l’unico modo in cui le gestiamo, quelle emozioni. In quest’ottica il mindful drinking può forse aiutarci a riappropriarci di un bere moderato” spiega la psicoterapeuta Lara FerrariVice.

Recentemente il Ministero della Salute si è trovato costretto, tra le altre fake news, a smentire le presunte proprietà benefiche dell’alcol. E ne ha approfittato per aggiungere che “Abusarne aumenta il rischio di infezione perché “danneggia tutti i componenti del sistema immunitario” […] Tra consumo di alcol e infezioni virali esiste, infatti, una correlazione dose dipendente.”

Certo, bere in modo eccessivo ogni sera sul divano non è una scelta saggia: è importante ricordare che la moderazione richiede moderazione anche nella sua applicazione.

Inoltre, se qualcuno sta vivendo una situazione in cui teme di avere sviluppato una dipendenza dall’alcol, non c’è nulla di cui vergognarsi nel chiedere aiuto. La salute e il benessere sono prioritari, e chiedere supporto è un passo coraggioso verso il miglioramento della propria situazione.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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