Storie

La Provenza e il vino, un legame indossolubile

La Provenza è una regione molto interessante sia dal punto di vista paesaggistico, che dal punto di vista enogastronomico. Il paesaggio è decisamente mediterraneo, con presenza di olivi ed erbe aromatiche, inoltre la vicinanza del mare ha portato la cucina provenzale a essere famosa per i piatti di pesce che uniscono il pescato alle erbe e all’aglio utilizzato per l’aïoli, la salsa più utilizzata per accompagnare le ricette a base di pesce e di verdure.

Parlando di viticoltura, in Provenza si producono i più famosi vini rosati della Francia, ma non solo, anche i vini rossi di Bandol e i bianchi di Cassis sono ugualmente noti.

Il clima mediterraneo molto soleggiato e con temperature che d’estate arrivano anche a 40°C crea le condizioni ideali per la coltivazione della vite e il Mistral, vento di terra, contribuisce insieme alla brezza marina a mitigare gli effetti dell’aria troppo secca.

La storia del vino in Provenza

Ripercorrendo la storia del vino in Provenza, sembra che furono gli antichi Greci a iniziare la coltivazione della vite in Provenza, a partire da Massilia (Marsiglia), da loro fondata.

Vigneti in Provenza, Francia – Unsplash @Eric Masur – Vinamundi.it

La coltura della vite e l’enologia trovarono poi ulteriore sviluppo nell’epoca Romana e la Provenza è sempre stata una regione molto contesa nel corso dei secoli, facendo sì che viticoltura ed enologia siano state influenzate da questi avvicendamenti di cultura e tradizioni.

In Provenza, i vini subiscono infatti l’influenza della tradizione italiana, sia dal punto di vista enologico che come qualità di viti coltivate, introdotte soprattutto nel periodo in cui la regione faceva parte del Regno di Sardegna, per gran parte del 1800.

I principali vitigni a bacca bianca coltivati in Provenza sono il Bourboulenc, lo Chardonnay, la Clairette, la Grenache Blanc, il Marsanne, il Sauvignon Blanc, il Sémillon, l’Ugni Blanc (Trebbiano Toscano) e il Rolle (Vermentino).

I principali vitigni a bacca nera della Provenza sono il Braquet (Brachetto), il Cabernet Sauvignon, il Calitor, il Carignan, il Cinsaut, il Folle Noir, la Grenache Noir, il Mourvèdre, lo Syrah e il Tibouren.

Le principali aree vitivinicole in Provenza sono quattro:

  • Bandol, che fra le denominazioni in Provenza è quella che attualmente riscuote maggiore successo a livello mondiale. L’area è relativamente piccola (600 ettari) e si trova a circa 50 chilometri a est di Marsiglia, lungo la costa Mediterranea. Anche se in questa zona si produce una notevole quantità di vini rosati Bandol è più famosa per i suoi vini rossi, basati sul vitigno Mourvèdre. I vini rossi di Bandol devono essere composti per almeno il 50% di Mourvèdre e per la restante parte da Grenache Noir e Cinsaut. Molti dei vini rossi di Bandol sono comunque prodotti con uve Mourvèdre in purezza. Con le stesse uve si producono anche vini rosati, maturati anche in legno fino a otto mesi. A Bandol si producono anche modeste quantità di vini bianchi con i vitigni Clairette, Bourboulenc e Ugni Blanc.
  • Cassis è invece famosa per i vini bianchi, mentre la produzione di vini rossi e rosati è decisamente marginale. Cassis è a pochi chilometri ad est di Marsiglia, sempre lungo la costa Mediterranea. I vini bianchi di questa zona sono secchi e leggeri, hanno aromi tipicamente erbacei, soprattutto di rosmarino, e ben si prestano ad accompagnare le pietanze a base di frutti di mare tipiche della cucina della Provenza. Essi sono prodotti con uve dei vitigni Clairette e Marsanne, accompagnate talvolta da uve Ugni Blanc e Sauvignon Blanc. I vini rossi e rosati di Cassis, meno importanti, si producono a partire da uve dei vitigni Grenache Noir, Cinsaut e Mourvèdre.
  • Coteaux d’Aix-En-Provence è un’area di produzione vinicola posta a nord e a sud dell’antica città di Aix, nella quale si producono gli ottimi vini rossi di Les Baux de Provence. Le condizioni pedoclimatiche della zona sono ideali per la coltivazione delle varietà a bacca rossa, in particolare Cabernet Sauvignon, Syrah, Cinsaut, Mourvèdre e Grenache Noir. I vini rossi di questa denominazione sono solitamente sottoposti a maturazione in legno per almeno 12 mesi. I vini bianchi, meno importanti, sono prodotte a partire da uve dei vitigni Viognier, Chardonnay, Sauvignon Blanc e Sémillon. I vini rosati di Coteaux d’Aix-En-Provence sono generalmente prodotti con la tecnica del salasso (saignée) delle uve usate per la produzione dei vini rossi.
  • La Côtes de Provence è la zona più estesa, con una superficie di circa 18.000 ettari, ossia l’80% dei vigneti della regione. Il territorio della denominazione corrispondente parte dalla città di Tolone fino a Saint-Tropez, sia lungo la costa che nell’entroterra. La zona è molto vasta ed include aree diverse tra loro sia come suolo che come condizioni climatiche. I tre quarti della produzione sono costituiti da vini rosati, prodotti con uve dei vitigni Grenache Noir, Cinsaut e Tibouren. Dalla Côtes de Provence vengono anche vini rossi da uve di Cabernet Sauvignon, Cinsaut, Grenache Noir, Mourvèdre, Syrah e Tibouren e una piccola quantità di vini bianchi, generalmente prodotti da Clairette, Rolle (Vermentino , Sémillon e Ugni Blanc (Trebbiano Toscano).

Secondo il sistema di qualità in vigore in Francia, per quanto riguarda la classificazione di qualità dei vini il livello più basso è riservato ai Vin de Table, ai quali seguono i Vin de Pays, i  Vins Délimités de Qualité Supérieure (VDQS, poco diffusi) in Francia ed i vini ad  Appellation d’Origine Contrôlée (AOC).

Le sette zone d’Appellation d’Origine Contrôlée della Provenza sono: BandolBelletCassisCoteaux d’Aix-En-Provence et Les Baux-De-ProvenceCoteaux Varois, Côtes de Provence e Palette.

La cucina della Provenza

Piccola parentesi riguardo alla cucina della Provenza, dove le erbe aromatiche sono il filo conduttore e l’aïoli, salsa a base di uovaaglio e olio extra vergine viene usata per accompagnare pesci, carni ed insalate.

La Bouillabaisse, zuppa di pesce tipica provenzale – Unsplash @henry perks – Vinamundi.it

L’insalata più famosa è la salade niçoise (nizzarda) con pomodori, uova sode, tonno e olive e la ratatouille (insalata di ortaggi sminuzzati).

Tra le zuppe ricordiamo la celeberrima bouillabaisse (zuppa di pesce che ricorda il toscano caciucco) e la soupe à la provençale (con patateolive e aromi). Tra i piatti di carne ricordiamo il daube de bouef (stufato di manzo), mentre tra i dolci meritano di essere ricordati i torroncini e i calissons d’Aix (dolcetti di pasta di mandorla).

Tutti i piatti della cucina provenzale, caratterizzati da varietà, colore e speziatura, si prestano all’abbinamento con i vini locali, sia i freschi bianchi e rosati che i rossi giovani e profumati.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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