Cucina

Sai quali sono i vini da poter abbinare al bollito di carne? Non sono solo vini piemontesi

Il bollito è una cosa seria e che non va per niente sottovalutata, tanto che in Piemonte esiste una Confraternita del Bollito con tanto di Gran Priore a presidere.

Sette tagli di carne, sette tipi di frattaglie (ammennicoli), sette verdure d’accompagnamento e cinque salse tradizionali, come il bagnetto verde a base di prezzemolo e acciuga. Ma la domanda che sorge spontanea è: che vino posso abbinarci?

La scelta potrebbe ricadere facilmente sui vini piemontesi, che noi apprezziamo e che consigliamo, ma la nostra selezione è andata oltre i confini del Piemonte, così per dare una panoramica integrale di ciò che potrebbe essere abbinato al bollito: vediamoli insieme.

I migliori vini da abbinare al bollito di carne

Caratteristica del bollito è la cottura prolungata che accentua la dolcezza della carne, rendendola particolarmente morbida e delicata: l’accompagnamento ideale si ha perciò con un vino dai tannini moderati e dalla buona acidità, capace di creare un’accoppiata perfetta con il lesso.

Partiamo dal Piemonte, in particolare zona del Monferrato, dove una Barbera o un Freisa sono due fra le alternative migliori in questi casi. La prima, soprattutto la Barbera d’Alba, è vivace, fruttata e molto versatile, dall’acidità piacevole che la rende adatta per accompagnare il bollito perché contrasta i sapori grassi e intensi del piatto.

Immagine | Unsplash @RikkiaHughes – Vinamundi.it

Un esempio potrebbe essere la Barbera d’Alba DOC Superiore Suculé 2020 de Lo Zoccolaio, dal colore rosso rubino intenso e brillante e al naso si rivela ampio e ricco, esprimendosi con sentori di frutti rossi maturi, note di rosa e cenni di vaniglia. Al palato infine si presenta di corpo pieno, morbido, equilibrato nei tannini e lungamente persistente.

Se invece per gusti o tradizioni si è più vicini alla scuola emiliana, con un buon bollito di queste parti è particolarmente d’obbligo un Lambrusco di Sorbara, come il Piria 2022 di Paltrinieri, che risulta secco, fruttato e abbastanza lungo in chiusura, oppure il Lambrusco Gasparossa, più deciso ed energico.

Il Valpolicella si presta particolarmente bene all’abbinamento grazie alla struttura delicata e fresca: un esempio potrebbe essere il Valpolicella Superiore DOC Determinazione 2020 di Talestri, dal colore rosso rubino luminoso con riflessi granata.

Al naso spiccano note di frutti rossi, violette e spezie, seguite da sensazioni di umami e soffusa mineralità, mentre al palato entra fresco e piacevole, proponendo un sorso fruttatoscorrevole, con tannini delicati e ben integrati; infine chiude sapido e minerale.

Impossibile non consigliare il re dei vini piemontesi, ovvero il Barolo: un vino potente, strutturato e prodotto con uve Nebbiolo. Dal carattere complesso, la sua struttura e il tannino robusto si abbinano molto bene alla carne succulenta del bollito.

Noi non possiamo che consigliare il Barolo del Comune di Barolo DOCG 2018 dei Marchesi di Barolo, dal colore granata con qualche riflesso rubino che al palato si presenta di medio corpo, succoso, avvolgente e con un tannino ben lavorato ed equilibrato. Chiude con un finale lungo.

In alternativa c’è anche il Barolo DOCG 2019 di Réva, dal bel rosso rubino con delicati riflessi granata, pieno ed elegante il sorso, ben levigato nella trama tannica, avvolgente e profondo, di lunga persistenza.

Ottimo è sicuramente il Pinot Nero, dai tannini setosi e dalla buona acidità che si prestano particolarmente per l’abbinamento.
Un esempio è il Pinot Nero di Calabretta, un vino rosso gastronomico e versatile, vulcanico ed esplosivo che non rinuncia a morbidezza e grande eleganza che solo questa denominazione può regalare.

Anche la Bonarda dell’Oltrepò Pavese è un ottimo vino da abbinare al bollito, grazie ai suoi tannini morbidi, corpo di media struttura, freschezza ed effervescenza, un buon sposalizio con un piatto grasso.

Un vino elegante e fruttato come il Dolcetto è un buon abbinamento con il bollito: è un vino piemontese noto per i suoi sentori di frutta neramorbidi tannini. La freschezza e vivacità aiutano a pulire il palato dopo i sapori intensi della carne e delle salse.

Un esempio è il Dogliani DOCG San Luigi 2022 di Chionetti, dal colore rubino intenso con riflessi porpora che arriva all’olfatto con ricchi sentori fruttati che richiamano il melograno e le bacche rosse. Risulta fresco ma equilibrato all’assaggio, scorrevole la beva e una buona persistenza.

Infine citiamo il Chianti Classico, la cui acidità rinfrescante, soprattutto nella versione annata, è un abbinamento vino con il bollito molto convincente.

Un esempio è il Chianti Classico Gran Selezione Badia a Passignano, il quale si presenta con un colore rosso rubino, al naso colpisce per la sua intensità e per le note di frutti rossi maturi, ciliegia sotto spirito e amarena, sensazioni balsamiche ed erbe aromatiche. Al palato l’ingresso è ricco, con tannini ben integrati e sostenuti da un’ottima freschezza e sapidità.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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