Storie

Non esiste solo Dioniso: le altre divinità associate al vino

Nell’antica Grecia era Dionisio, mentre per i Romani Bacco, e nella mitologia etrusca prendeva il nome di Flufuns. Stiamo parlando del dio associato al vino, all’estasi e al piacere dei sensi. Una figura data dalla centralitò del vino nelle culture di tutto il mondo. Sin dai tempi antichi infatti, è stato considerato più di una semplice bevanda; è stato fonte di gioia, religione, tradizione e convivialità. Mentre E di divinità associate al vino ne esistono molte di più di quelle a cui siamo soliti pensare.

Un po’ di storia del culto in Italia

Il culto del dio del vino e della vendemmia, del piacere dei sensi e del divertimento, si diffuse nella penisola italica nel II secolo a.C. Il suo nome tra i Romani divenne Bacco, che significa “colui che strepita”, a causa delle festose celebrazioni e delle grida dei suoi seguaci. Questo culto prese il nome di “baccanale”.

Nelle rappresentazioni artistiche, Bacco viene spesso raffigurato come un uomo con una corona di foglie di vite sulla testa, spesso in uno stato di ebbrezza, mentre regge in mano una coppa di vino. Tuttavia, il culto del dio del vino a Roma comportò talmente tanti eccessi e disturbi nella comunità che nel 186 a.C., il Senato romano emanò il “Senatoconsulto de Bacchanalibus” per vietare tali celebrazioni.

Il vino come simbolo di vita e fecondità

Il vino è spesso associato alla fertilità, all’abbondanza e alla vita stessa. Le viti, con i loro frutti, rappresentano il ciclo vitale: dalla pianta che cresce e produce uve, al processo di fermentazione che trasforma il mosto in vino, simboleggiando il ciclo della vita, morte e rinascita.

Le divinità

Le divinità associate al vino erano spesso custodi della conoscenza riguardo alla produzione e al consumo responsabile del vino. Attraverso le loro leggende e miti, insegnavano alle comunità come coltivare la vite, preparare il vino e celebrare con moderazione e rispetto. Eccole:

Dioniso/Bacco: il Dio dell’Ebbrezza e della Celebrazione

Dioniso (o Bacco) era una figura centrale nell’antica mitologia greca. Era spesso rappresentato come un giovane dio con grappoli d’uva e una coppa di vino, simboli della fertilità e dell’abbondanza. Era associato all’ebbrezza, all’ispirazione artistica, al teatro e alle feste. La celebrazione in suo onore, chiamata “le Dionisie” dai Greci e “le Baccanali” dai Romani, coinvolgeva il consumo di vino e l’espressione libera di gioia e divertimento. Queste festività includevano spettacoli teatrali e danze, permettendo alle persone di lasciarsi andare e festeggiare l’aspetto gioioso del vino.

Era figlio di Zeus e di Semele, una principessa tebana. Dioniso aveva un seguito devoto e una grande varietà di rituali venivano celebrati in suo onore. Dioniso rappresentava sia la natura rigogliosa della vite che l’effetto trasformante dell’alcol sulla mente umana.

Liber Pater: il Protettore del Vino e della Fertilità

Liber Pater, divinità italica associata al vino e alla fertilità, era molto simile a Dioniso. Veniva onorato dai Romani, specialmente durante i Liberalia, una festività celebrata il 17 marzo. La sua associazione con Bacco è stata essenziale per l’integrazione della sua figura nella tradizione romana, ereditandone miti e simboli. La celebrazione di Liber Pater era spesso caratterizzata da un libero scambio di vino e gioia, simboleggiando l’abbondanza e la prosperità.

Fufluns: il Dio Etrusco della Vendemmia e del Vino

Fufluns, equivalente etrusco di Dioniso e Bacco, era venerato dagli Etruschi come il dio della vendemmia, del vino, della vegetazione e della crescita. Il suo culto era particolarmente prominente durante la vendemmia, quando venivano effettuati sacrifici taurini in suo onore. Queste celebrazioni sottolineavano l’importanza del vino e della fertilità nella cultura etrusca.

Acratopotes: quando al Vino si aggiungeva l’Acqua

Acratopotes, il bevitore di vino puro, era una divinità venerata nell’antica Attica dai Greci. Questa figura mitica era conosciuta come “colui che beveva vino non mescolato ad acqua”. Nell’antica cultura greca, la pratica comune era quella di diluire il vino con acqua, ritenendo che bere vino “puro” portasse facilmente a un’ubriachezza incontrollata. Tuttavia, Acratopotes era celebrato come un compagno divino di Dioniso, il dio dell’ebrezza.

Osiride: il Vino nell’Antico Egitto

Immagine | unsplash @axpphotography – vinamundi.it

L’antico Egitto attribuiva grande importanza al vino e lo considerava parte integrante delle cerimonie religiose e degli eventi sociali. Osiride, il dio egiziano, era associato all’ebbrezza e al vino. Il vino era anche parte delle credenze sull’aldilà, dove si credeva che i defunti potessero continuare a godere di questa bevanda preziosa.

Ceraon: Diluire il Vino

Ceraon era un’altra figura semi-divina significativa nell’antica Grecia, il cui ruolo era fondamentale nell’atto di mescolare il vino con l’acqua. Mescolare il vino con l’acqua era considerato di grande importanza nella cultura greca. A tal punto che emerse l’esigenza di una divinità che presiedesse a questa pratica. Ceraon, il semidio, sovrintendeva a questo atto cruciale ed era così significativo che veniva rappresentato in una statua a Sparta.

Du Kang: chi ha Inventato l’Alcol in Cina?

Du Kang, noto anche come Shao Kang, è una figura semi-leggendaria cinese attribuita all’invenzione delle bevande alcoliche. Sia in Cina che in Giappone, è considerato il patrono dei vinificatori, noti come “toji” nel Sol Levante. Anche se non si conosce con certezza il periodo in cui ha vissuto, alcune fonti lo collocano accanto all’Imperatore Giallo, mentre altre ritengono che il suo vero nome fosse Shao Kang, sesto sovrano della dinastia Xia.

Methe: in Onore dell’Ebberezza

Methe, nella mitologia greca, personificava l’ubriachezza ed era parte del seguito di Dioniso. Era spesso raffigurata mentre beveva vino nel tempio di Asclepio a Epidauro, secondo Pausania. Nelle Dionisiache di Nonno di Panopoli, Methe era la moglie di Stafilo. Dopo la morte improvvisa di Stafilo la mattina dopo aver celebrato un banchetto in onore di Dioniso, il dio decise di rendere immortale la memoria di Methe, associando il suo nome allo stato di ebbrezza.

Dagda: il Vino nei Miti Celtici

Nella mitologia celtica, il dio Dagda era spesso associato al vino e ai festeggiamenti. Il vino era parte integrante delle celebrazioni celtiche e simboleggiava l’abbondanza e la gioia.

Shulgi: Re degli Amanti del Vino Sumerici

Shulgi, re sumerico dell’antichità, era noto come un grande amante del vino. Questo dimostra come il vino fosse apprezzato non solo dalla gente comune, ma anche dalle figure di potere e dall’elite dell’epoca.

Queste divinità rappresentavano l’importanza culturale e sociale del vino e delle bevande fermentate nelle diverse civiltà antiche. Il vino era visto come una fonte di gioia, celebrazione e connessione spirituale. Il ruolo del vino non si limitava solo all’aspetto religioso, ma era centrale anche nelle festività e nei banchetti, unificando le comunità e contribuendo alla cultura e all’identità di queste civiltà. Ancora oggi, questa tradizione di celebrare con il vino è presente in numerose culture in tutto il mondo.

Alessia Manoli

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