Da stappare il prima possibile o lasciarli maturare tanto tempo: per ogni vino esiste un tempo per essere servito. Le annate servono anche per questo: comprendere in base ai vini selezionati di quali possiamo assaporarne aromi e sapori appena imbottigliati e di quali altri conviene aspettare per avere un gusto unico tra lingua e palato. Soprattutto in Italia, capire quali sono le migliori annate rende l’esperienza unica.
L’annata di un vino si riferisce a quell’anno preciso in cui le uve utilizzate per la sua produzione sono state vendemmiate. Questo è un passaggio importante perché l’uva è soggetta alle stagionalità. In questo modo è possibile sapere se il vino è più o meno invecchiato. Una precisazione doverosa, dato che non tutte le etichette lo riportano: l’annata non è un surrogato della data di scadenza del vino, dato che alcuni vini vengono immessi sul mercato anche tre o quattro anni dopo la vendemmia.
La Vintage Chart di Wine Enthusiast ha preso in esame 25 annate delle regioni vitivinicole più importanti del mondo. Focalizzandoci sulla sfera italiana, è possibile suddividerle nelle quattordici regioni che compaiono. In Piemonte le certezze sono il Barbaresco (1996, 1998, 1999, 2001, 2004, 2007, 2009) e il Barolo (1997, 1998, 1999, 2000, 2001). Per il Veneto l’Amarone (1997, 2001, 2003) e il Soave Classico – Lugana (2012, 2015, 2016, 2018). In Lombardia il Franciacorta (2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012), In Trentino i vini bianchi (2015, 2016, 2018, 2019, 2020) così come in Friuli Venezia Giulia (2015, 2016, 2018, 2019, 2020).
In Toscana le migliori annate sono rappresentate dal Bolgheri (1997, 1998, 1999, 2001, 2003, 2004, 2007), dal Chianti Classico (1999, 2000, 2001, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009) e dal Brunello di Montalcino (1997, 1998, 1999, 2001). Nelle Marche sono invece il Verdicchio (2015, 2016, 2018) e il Conero – Rosso Piceno (2010, 2011). In Umbria invece i rossi (2005, 2006), così come in Abruzzo spostandoci verso il Centro-Sud (2010, 2011, 2012). In Basilicata c’è l’Aglianico del Vulture (2005, 2006, 2007, 2008, 2009).
La Campania si distingue per migliori annate nei rossi (2001, 2004, 2005, 2007, 2008) e nei bianchi (2016, 2018). In Puglia invece le annate dei rossi prima del 2014 hanno superato l’apice e sono in fase discendente. Stesso discorso di periodo calante per i rossi (prima del 2006) e per i bianchi (prima del 2015) della Sicilia. Chiude l’elenco la Sardegna con i suoi rossi (2008, 2009, 2010, 2011).
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