Il vino Enantio (che si pronuncia “Enanzio”) è un vitigno a bacca nera molto diffuso tra Veneto e Trentino, nella Terra dei Forti.
I primi riferimenti a questo vino risalgono al I secolo d.C., infatti Plinio il Vecchio descrive il vitigno come selvatico e addomesticato, diffuso nei boschi della Vallagarina. L’Enantio è anche conosciuto come Lambrusco dalla foglia frastagliata, nomenclatura che è stata adottata fino agli anni Novanta, quando gli è stato riconosciuto il nome ufficiale. Si pensava che il vitigno appartenesse alla famiglia dei Lambruschi emiliani e fosse stato importato in Trentino Alto Adige dall’Emilia Romagna,
Però, negli anni Ottanta, è stato appurata l’assenza di relazioni con la famiglia dei Lambruschi emiliani e il professore Mario Fregoni, nel 1992, ha individuato in Enantio il nome più adatto, proprio per il suo valore storico: i Romani chiamavano così la forma maschile del vitigno che necessitava, per essere fecondato, il polline “orientale” e i fiori di Enantio venivano raccolti ed essiccati per realizzare un infuso col vino bianco dal potere afrodisiaco.
L’Enantio si posiziona tra i vitigni autoctoni, e l’appellativo Lambrusco dalla forma frastagliata è ancora utilizzato perché il nome Lambrusca era impiegato per denominare la vite selvatica, la stessa che ancora oggi cresce nei boschi della Vallagarina e con cui l’Enantio avrebbe dei legami.
Ultimamente i produttori del Trentino stanno valorizzando e promuovendo questo raro vitigno. L’affermazione della D.O.C Valdadige Terra dei Forti ne è una conferma.
Il vitigno è molto resistente ad alcuni parassiti, in particolare la filossera, che tra Ottocento e Novecento ha provocato grossi danni alla viticoltura europea. L’Enantio è sopravvissuto grazie ai terreni sabbiosi della Vallagarina, tanto da rivelarsi una delle are viti a piede franco che ancora esiste. Inoltre, presenta un grappolo di medie dimensioni, falla forma allungata e alata; acini medio-piccoli, pruinosi e di colore blu-nero; delle foglie frastagliate.
Il terreno ideale è ricco di rocce calcaree, scheletro e sali minerali, che si trovano tutti nel fondovalle della Vallagarina. La maturazione è abbastanza tardiva.
Il vino è pregiato e delizioso, in passato veniva usato come vino da taglio per impreziosire altre varietà di vini più scariche ma poi la sua vinificazione in purezza ha preso il sopravvento e molte cantine del Trentino sono state premiate. Il vino ha un colore rosso rubino, una aromaticità che spicca e abbraccia sensazioni balsamiche mescolate con note vegetali e speziate, con un sentore di frutti rossi. Al gusto è sapido e strutturato, con tanta personalità, morbidezza e tannicità.
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