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Il settore vinicolo tra affitto gestorio e joint-venture: strategie per affrontare le incertezze attuali

Il settore vinicolo sta affrontando un periodo di grande incertezza, caratterizzato da sfide che mettono alla prova la resilienza delle aziende. Le problematiche legate all’andamento dei consumi, in calo rispetto ai livelli pre-pandemia, le campagne salutiste promosse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la crisi climatica e le variabili dei dazi internazionali influenzano profondamente il panorama attuale. In questo contesto, le aziende del settore stanno esplorando soluzioni innovative per affrontare l’imprevedibilità del mercato.

Affitto gestorio: una strategia emergente

Una delle strategie emergenti è l’affitto gestorio, un modello di business relativamente nuovo per il mondo del vino. Questo approccio consente alle aziende vitivinicole di affittare parti della loro attività, come vigneti, cantine o servizi di ospitalità, senza cedere immediatamente la proprietà. Marco Giuri, avvocato esperto in diritto vitivinicolo, spiega che questa formula permette di introdurre novità organizzative e produttive mantenendo il controllo dell’azienda.

I vantaggi principali dell’affitto gestorio includono:

  1. Valutazione della gestione: consente di testare nuove strategie senza compromettere la quota societaria.
  2. Flessibilità temporale: i contratti si estendono mediamente da 5 a 7 anni, un periodo ritenuto sufficiente per valutare l’efficacia della collaborazione.
  3. Opzione di riscatto: al termine del contratto, l’affittuario può riscattare l’attività a un prezzo predefinito.

Un esempio concreto è quello di una famiglia toscana che ha optato per questa soluzione, affittando la propria azienda vinicola per cinque anni con un canone fisso e una percentuale sul fatturato. Questo accordo consente ai proprietari di ottenere un reddito senza vendere immediatamente, mentre l’affittuario ha l’opportunità di investire senza un esborso iniziale elevato.

Joint-venture: alleanze strategiche

Un’altra tendenza crescente nel settore è rappresentata dalle joint-venture, alleanze strategiche tra aziende vinicole che stanno diventando comuni per affrontare le sfide del mercato. Fino a ora, queste collaborazioni erano principalmente orientate all’espansione in nuovi mercati, ma Giuri osserva un cambiamento nelle motivazioni:

  • Le joint-venture si concentrano sempre più sulla produzione di vini dealcolati.
  • Le aziende creano nuove società per condividere impianti e tecnologie, riducendo così i costi elevati.

Inoltre, le joint-venture offrono anche opportunità per la creazione di prodotti specifici. Alcune cantine si associano con altre dotate di competenze tecnologiche per produrre spumanti di alta qualità, come il Metodo Classico. Questa sinergia consente alle aziende di ampliare il proprio portafoglio e accedere a tecnologie che, da sole, non avrebbero potuto sviluppare.

Passaggio generazionale e futuro del settore

Un aspetto cruciale da considerare è il passaggio generazionale all’interno delle aziende vinicole. Molti proprietari cercano di garantire una transizione fluida verso le nuove generazioni, e l’affitto gestorio può offrire una soluzione intermedia. Permettendo ai giovani di entrare gradualmente nell’attività, si favorisce un apprendimento sul campo e una migliore comprensione delle dinamiche aziendali.

In conclusione, la combinazione di affitto gestorio e joint-venture rappresenta una risposta innovativa alle incertezze del mercato vinicolo. Questi strumenti non solo permettono alle aziende di affrontare le sfide attuali, ma anche di prepararsi per un futuro caratterizzato da ulteriori cambiamenti. In un settore sempre più competitivo e in evoluzione, la capacità di adattarsi e trovare nuove modalità di collaborazione sarà cruciale per il successo delle aziende vinicole. In questo modo, il settore può non solo superare l’attuale crisi, ma anche prosperare in un contesto globale in continua trasformazione.

Redazione Vinamundi

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