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Il mercato del vino si tinge di rosa e di consumo responsabile

Stiamo assistendo a una lenta ma continua evoluzione nel rapporto di genere con il vino, con un numero che cresce sempre di più di donne che, nel tempo, stanno scoprendo il valore del prodotto.

Questo è quanto emerge dall’Osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis in merito al consumo di vino al femminile, presentato in occasione del Vinitaly di Verona.

Foto | Vinitaly https://vinitalyandthecity.com/

Un mercato del vino sempre più rosa

Più di 12,1 milioni di donne bevono vino ed è il 46,7% delle donne italiane, con un incremento percentuale nel periodo 2014-2021 del 15,5% a fronte del 2,9% degli uomini.

In termini di quote di mercato per genere, le donne sono passate dal 38,7% del totale dei consumatori di vino nel 2014 al 41,5% nel 2021, ingrandendo la propria rilevanza rispetto a quella degli uomini che è scesa dal 61,3% al 58,5%.

Per quanto riguarda l’età, a bere vino sono il 46,1% delle donne con età compresa tra i 18 e i 34 anni, il 49,1% tra i 35 e i 54 anni, il 47,8% le donne con almeno 65 anni.

Riferendosi invece alla professione, dai dati emersi sembrerebbe che la quota rosa che beve vino riguardi il 63% delle diringenti, 58,9% impiegate e dei quadri intermedi, rispetto al 47,9% di chi svolge funzioni più esecutive e 37,6% delle casalinghe.

Foto | Unsplash @JustinAikin

Il consumo responsabile del vino e le preferenze

Il 50,1% delle donne pratica un consumo ad alta responsabilità del vino, poiché limita le quantità e sceglie cosa bere in base alla qualità dei prodotti e il 90,3% inoltre è convinto che sia possibile educare le persone al consumo moderato, maturo e responsabile di vino e alcolici in genere.

“Quando si parla di vino è importante parlare di consumo responsabile. – asserisce Maria Cristina Caretta, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati – A fronte di una crescita del consumo di vino al femminile, si registra un approccio responsabile e contenuto. Nel caso di specie italiano si conferma quanto il vino sia parte integrante della nostra cultura enogastronomica, in tal senso è possibile educare al consumo responsabile ed è su questo che verte la sfida del presente e del futuro”.

Per quanto riguarda le preferenze delle donne nelle tipologie di vino, dall’Osservatorio Enpaia-Censis emerge che il 40,6% delle donne preferisce i vini frizzanti, il 40,1% i rossi fermi, il 30,2% i bianchi fermi, il 29,3% gli spumanti, il 19,2% i rosati, il 12,9% i passiti e liquorosi e l’11,3% gli champagne.

Gli uomini invece, molto più delle donne, preferiscono i rossi fermi (56,1%) e i bianchi fermi (34,3%).

“Lo studio che abbiamo voluto presentare in occasione del Vinitaly – affermano Giorgio Piazza, Presidente Fondazione EnpaiaRoberto DiacettiDirettore Generale Fondazione Enpaia – fotografa un fenomeno che sta assumendo sempre più i connotati di un consumo importante del vino da parte delle donne. Non si tratta di un consumo massivo, ma intelligente e informato, che tiene conto delle tipologie e dell’origine dei prodotti, nonché della loro tradizione e della loro importanza nei vari settori che questo nostro meraviglioso Paese esprime.Va segnalato il fatto che nel mondo del vino l’imprenditoria vitivinicola è donna non solo sotto il profilo del consumo ma anche della produzione, dell’attenzione e della ricerca della qualità, della tradizione e della valorizzazione del prodotto”.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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