Il vino

Gambero Rosso, i migliori vini italiani del 2023 sotto i 15 euro

Ogni anno il Gambero Rosso, casa editrice italiana specializzata in enogastronomia, pubblica la sua guida Berebene, una lista dei migliori vini per qualità e prezzo, Regione per Regione. Tra le guide più attese, questa racconta il meglio dell’enologia italiana a ‘basso costo’. Per essere più esaustivi: fissato un tetto di spesa – quest’anno di 15 euro – si propongono i migliori vini entro questa cifra, a riprova che per bere un buon vino non bisogna per forza spendere tanto. Quest’anno i vini presenti nella nuova edizione sono 881: tra mari, monti, montagne e sole concente, ecco i 20 migliori vini italiani sotto i 15 euro Regione per Regione.

Immagine | Pixabay @Vinotecarium

Nord Italia

Partendo dal Piemonte, il Gambero Rosso consiglia il ‘Barbera del M.to Volpuva ’21-Vicara’. Definito fresco e ‘croccante’, di questo vino è stata apprezzata la leggera vena balsamica. Spostandoci in Liguria, troviamo il ‘Vermentino I Müzazzi ’21-Cantine Calleri’: realizzato con uve che provengono dall’entroterra di Albenga, questo vino è prodotto da un’azienda storica della zona. “Freschi sentori di erbe tagliate che virano verso la frutta matura (pera e pesca) al naso; bocca calda, intensa e piacevole nel retrogusto”, scrive la storica guida a proposito. Arrivando in Lombardia, troviamo il ‘Terrazze Pinot Nero ’21-Tenuta Mazzolino’: definito fragrante e carnoso, in questo vino è possibile ritrovare dei toni di viola e ciliegia. “Da non perdere”, si legge. In Trentito troviamo il Müller Thurgau ’21-Cantine Monfort: definito come il vitigno più rappresentativo della montagna trentina, il vino prodotto ha un carattere forte “che può sfidare anche ulteriore stagionatura”. Mentre in Alto Adige troviamo il ‘A. A. Pinot Grigio Merus ’21-Tiefenbrunner’: anche qui ci imbattiamo in un’azienda storica che, nonostante gli anni, produce un ottimo vino dai sentori fruttati. In Veneto troviamo il ‘Rosso di Sutto ’20-Sutto’, “un rosso di grande piacevolezza”, secondo il Gambero Rosso. Arrivando in Friuli Venezia Giulia, troviamo il ‘FCO Friulano ’21-Grillo Iole’: vino ‘profumatissimo’, “al naso esordisce con fiori bianchi, agrumi e frutti a polpa bianca per poi regalare un sorso equilibrato e piacevole”. Anche questo è prodotto in un’azienda storica locale. 

Immagine | Unsplash @Vindemia Winery

Centro-Sud

In Emilia Romagna troviamo il ‘Lambrusco di Sorbara Tre Medaglie-Cavicchioli’: presenza fissa tra i vini selezionati dalla guida, questo è definito “armonico e di buon equilibrio tra freschezza acida e corpo, un Lambrusco perfetto per il bere quotidiano visto anche il suo prezzo più che onesto”. Nella vicina Toscana il Gambero Rosso propone ‘Manolibera ’19-Muralia’: nella Regione più famosa per i vini, gli ispettori della guida hanno deciso di scegliere un vino profumato ma di carattere. Nelle Marche troviamo un classico, il ‘Falerio Pecorino Maree ’21-Madonna Bruna’: definito “un piccolo capolavoro”, questo è un vino agrumato, scorrevole, che unisce sapore e succosità. In Umbria spicca la ‘Montefalco Rosso ’20-Scacciadiavoli’: vino di grande scorrevolezza, questo è prodotto dalle uve di Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Montefalco. Nel Lazio troviamo il ‘Cesanese del Piglio Velobra ’20-Giovanni Terenzi’: “al naso si evidenziano sentori di radici, spezie, erbe aromatiche e arancia amara, seguiti da un palato fresco e grintoso, con un lungo finale in cui emergono toni di frutto rosso”, si legge nella guida. Passando in Abruzzo, scopriamo il ‘Montepulciano d’Abruzzo Casabianca ’20-San Lorenzo Vini’: scelto perché di gran carattere, questo rosso è diretto, concreto e succoso. Da non perdere. Nel piccolo Molise ci imbattiamo nel ‘Molise Falanghina In Anfora ’21-Catabbo’: in quest’azienda che produce diversi vini, spicca la Falanghina ’21 per via dei suoi profumi e della sua consistenza.

Arrivando nella caotica Campania, si scopre il ‘Greco di Tufo ’21-Cantine di Marzo’: irrorato di profumi, da questo vino si percepisce tutto il lavoro fatto negli anni dall’azienda, che da sempre si occupa di valorizzare il Greco. Scendendo in Basilicata, troviamo ‘l’Aglianico del Vulture Maschitano Rosso ’19-Musto Carmelitano’: con una buona armonia, questo presenta profumi di ciliegia, erbe e spezie. Toccando il Sud Italia, arriviamo in Puglia: qui abbiamo il ‘Cappello di Prete ’18-Francesco Candido’: l’azienda, da sempre riconosciuta per i suoi ottimi vini, entra anche quest’anno nella lista con un “Negroamaro in purezza dai profumi di liquirizia, tapenade di olive nere e susine, ricco di frutto, di buona materia e con tannini fini, lungo e succoso”. In Calabria incrociamo il ‘Petramola ’21-Serracavallo’: bianco biologico, questo vino è a base di pecorello e chardonnay coltivati nel cosentino. Profumato, fresco e ricco, per gli ispettori della guida è il bianco di punta dell’azienda. Arrivando nelle isole, in ‘Sicilia ci viene proposto il ‘Kebrilla Grillo ’21-Cantine Fina’: un vino intenso, con note di agrumi, salvia, rosmarino e frutti a polpa gialla. Per concludere, in Sardegna troviamo il ‘Cannonau di Sardegna Nalboni ’20-Li Duni’: prodotto in provincia di Sassari, questo è un “un cannonau vegetale e scuro di rovo e rabarbaro, con intense note di rosmarino e prugna, un palato con un tannino importante ma ben fatto e una buona acidità finale. Buonissimo con tagliatelle al ragù”. 

Lavinia Nocelli

Sono una fotogiornalista di Senigallia. Mi occupo di salute mentale, migrazioni e conflitti sociali: ho realizzato reportage nei campi profughi di Calais e Dunkerque, in Romania, Ucraina e Albania, a bordo della Sea Watch e in Irlanda del Nord. Collaboro con The Independent, Il Manifesto, Lifegate, TPI, InsideOver, Skytg24, e Good Morning Italia, tra gli altri

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