
Cà Rovere e la generazione “M”: alla scoperta dei migliori spumanti metodo classico dei Colli Berici
Nel cuore dei Colli Berici, a sud di Vicenza, si trova il pittoresco borgo di Alonte, un luogo che vanta una ricca tradizione vinicola. Con una popolazione di circa mille e seicento abitanti, Alonte è noto per la sua pietra bianca, utilizzata nella costruzione di palazzi veneziani e colonne palladiane. Qui, la famiglia Biasin ha fondato Cà Rovere, una delle realtà vinicole più affascinanti del Veneto. La storia di questa cantina inizia negli anni Ottanta, quando Bruno e Giuditta Biasin, mossi da una profonda passione per la terra e il vino, piantarono la prima vite in un terreno difficile ma promettente. Questo gesto pionieristico ha dato il via a un’avventura che oggi continua con la terza generazione della famiglia.
La nascita degli spumanti metodo classico
Negli anni ’90, dopo diversi esperimenti, Cà Rovere ha ufficialmente avviato la produzione di spumanti metodo classico. La prima base spumante è stata vinificata nel 1991, seguita dalla sua sboccatura nel 1995. Da quel momento, quasi sette ettari delle venti totali sono stati dedicati esclusivamente a questo metodo, con un forte focus sulla qualità delle bollicine. La missione della cantina è chiara: dimostrare che anche i Colli Berici possono produrre spumanti di alta qualità, capaci di competere con le migliori etichette italiane.
La generazione “M” e l’impegno per la sostenibilità
Oggi, Cà Rovere è guidata da Matteo, Marco e Marcella, i cugini della “Generazione M”, che portano un rinnovamento e una modernità all’interno dell’azienda. Questi giovani imprenditori continuano l’eredità dei nonni con un approccio contemporaneo, ponendo l’accento sulla sostenibilità e sulla promozione dei vitigni autoctoni, come la garganega. Questo vitigno, simbolo della viticoltura locale, è utilizzato sia in purezza che in blend.
I vigneti di Cà Rovere si estendono tra i 150 e i 200 metri di altitudine, su colline ben esposte al sole e ventilate. Questi fattori, insieme al terreno calcareo e povero, contribuiscono a produrre uve sane e concentrate. Le varietà principali coltivate sono tre: chardonnay, garganega e pinot nero. Lo chardonnay, allevato principalmente a guyot, è la base della maggior parte delle cuvée, mentre il pinot nero offre struttura e colore. La garganega, infine, rappresenta la tradizione locale.
Un processo produttivo artigianale
Matteo, laureato in viticoltura ed enologia, gestisce l’aspetto agronomico con un approccio attento all’ambiente. Le rese sono mantenute basse e la cantina adotta pratiche di inerbimento controllato per garantire la salute delle uve. La vinificazione, guidata da Marco, segue il metodo classico tradizionale, con fermentazioni in acciaio a temperatura controllata. Alcuni vini, come il Blanc de Blanc, fermentano in contenitori Clayver, speciali sfere in ceramica che permettono una micro-ossigenazione delicata.
Ogni bottiglia di Cà Rovere riflette un’attenta cura artigianale. La presa di spuma avviene in bottiglia e gli affinamenti durano almeno 24 mesi, con alcune cuvée che raggiungono i 120 mesi. Ogni sboccatura è manuale e i dosaggi sono contenuti per garantire freschezza e precisione stilistica. Inoltre, dal 2002, le bottiglie affinano nel “caveau”, uno spazio scavato nel sottosuolo calcareo, ideale per le lunghe maturazioni.
La produzione annua di Cà Rovere si attesta su circa 50.000 bottiglie. Marcella si occupa del marketing e della gestione commerciale, rinnovando l’immagine aziendale e potenziando l’enoturismo e l’export, selezionando con cura i mercati di riferimento. La cantina è diventata un punto di riferimento per gli appassionati di spumanti, attratti dalla qualità e dalla storia che ogni bottiglia racconta.
Tra i vini di punta, spicca un extra brut che celebra la garganega, caratterizzato da un perlage fine e un profilo aromatico fresco e agrumato. Un altro spumante di rilievo è un 100% chardonnay, noto per la sua eleganza e complessità, mentre un rosé ramato, con un tocco di pinot nero, unisce freschezza e struttura.
Infine, la cuvée dedicata al fondatore Bruno Biasin è considerata la punta di diamante dell’azienda. Con oltre nove anni di affinamento sui lieviti, offre una complessità straordinaria, con note di mela, frutta secca e pan brioche, caratterizzate da una spina acida che attraversa il palato fino a un finale lungo e sapido.
Cà Rovere, con la sua storia ricca e il suo impegno verso la qualità, è un esempio di come la tradizione possa essere reinterpretata dalla nuova generazione, contribuendo a dare voce a un territorio straordinario e a una viticoltura di qualità.